Risale al 1942 l’istituzione dell’ufficio ginnico sportivo in seno alla Direzione Generale dei Servizi Antiincendio preposto sia all’addestramento fisico che sportivo del personale appartenente al C.N.VV.F.

L’attività ginnico-sportiva esisteva già nel ventennio precedente il 1942, ma con la cessazione del conflitto in Europa, era necessario ripristinare le attività e le varie discipline sportive per mantenere in efficienza il personale Vigile del Fuoco, vista la particolarità del servizio d’istituto.

Dopo il conflitto mondiale la ripresa delle attività è stata difficile, soprattutto per la mancanza di risorse provenienti dall’Amministrazione centrale, ai Comandi provinciali come Milano, Brescia e Verona avevano già ricostruito Gruppi Sportivi autotassandosi,

Il valore professionale di un Vigile del Fuoco si misurava sulla sua prestanza fisica e non poteva non essere esercitando la ginnastica: l’atletica leggera pesante e artistica, il salvamento nuoto, il canottaggio, lo sci per i corpi di montagna, il pugilato, il sollevamento pesi, la lotta ecc…

L’intensa attività ginnico-sportiva ha permesso al C.N.VV.F. di conseguire, in tempi sia lontani che recenti, apprezzabili risultati in gare individuali che a squadre, sia nazionali che internazionali, dove i Vigili del Fuoco hanno dato all’Italia titoli mondiali facendo onore al Corpo ed alle sue alte tradizioni sportive e sociali.

Va ricordato che tutto questo è stato possibile anche grazie all’interessamento dei Comandi regionali del Corpo che, ancora nel lontano 1956, hanno stipulato convenzioni con il CONI per una reciproca e fattiva collaborazione che ancora oggi esiste.

Attualmente, con l’istituzione del Gruppo Sportivo delle “Fiamme Rosse”, avvenuta con D.M. del 21 ottobre 2013 e successivamente con decreto dipartimentale n. 351 del  4 dicembre 2014 a firma del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Gioacchino Giomi, con l’approvazione dello statuto il CNVVF possiede analoghe condizioni di tutti gli altri Corpi dello Stato e delle Forze Armate.

Presidente Sez. di Milano, Roberto Grigoletto

STORIA SPORTIVA – IL LOTTATORE GIACOMO ROSSINI

Figlio di un operaio, Giacomo Rossini nasce li 9 agosto del 1931 a Milano nel quartiere Isola. Cresce, però, nel popolare rione del Giambellino dove da ragazzo comincia a nutrire quella passione per la Lotta dalla quale non si staccherà più e che lo porterà a costruire una profonda simbiosi tra lui e i Vigili del Fuoco.

L’Italia è da poco uscita dalle tragedie del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale ed il Paese ha bisogno di ricostruire un tessuto sociale ed economico devastato. La storia di Giacomo Rossini si delinea proprio nelle pieghe della rinascita con una popolazione tesa a riaprire un capitolo nuovo della propria storia pubblica e privata.

Ad appena diciassette anni, Giacomo Rossini nel 1948 partecipa brillantemente ai Campionati Italiani di Lotta per poi replicare l’anno successivo. Lo nota l’Ing. Carelli allora Vice Comandante dei Vigili del Fuoco di Milano e Presidente della Federazione regionale FIAP. L’Ing. Carelli, con la complicità dell’allora Comandante Tosi, lo porta, sfruttando le sue doti di atleta, ad entrare nel 1950 nei ruoli del personale discontinuo. Un anno dopo Giacomo Rossini è Vigile Volontario Continuativo. Ma è nel 1952 che dopo il servizio militare a Capannelle Rossini si laurea Vigile del Fuoco.

Da quel momento la sua carriera corre costantemente su due binari paralleli: quella del Vigile del Fuoco e quella di atleta nella specialità della Lotta. Prima l’incarico di Istruttore nella ex Caserma di via Ansperto, per poi approdare nella nuova Caserma di via Messina inaugurata nel 1956, con il ruolo di Allenatore Federale collezionando ben cinquanta partecipazioni ai Campionati italiani di Lotta in varie categorie. Insieme a lui nasce un team di bravissimi e valorosi pompieri che costituiranno l’ossatura della Lotta Olimpica orgoglio dei Vigili del Fuoco milanesi: Zardoni, Borini, Meraviglia, Marnoni, Introini, Veraldi, Palmieri, D’Alessandro e Moroni tanto per citarne alcuni.

L’amore per lo sport agonistico, non si staccherà mai da quello che Rossini proverà per il mestiere di Vigile del Fuoco. Si distingue, infatti, per aver prestato soccorso alle popolazioni nei terremoti dell’Irpinia del 1962 e del 1980, ancora prima nel 1951 durante l’alluvione del Polesine.

Una carriera brillante nata quasi per caso su un tappeto di Lotta libera ma sedimentata con orgoglio e abnegazione indossando una divisa dalla quale Giacomo Rossini non si è mai del tutto staccato.

Terminerà il suo percorso pompieristico il 1^ settembre 1988, ma non quello legato allo sport. Fino alla veneranda età di 90 anni, infatti, Rossini ricoprirà il ruolo di componente federale del CONI regionale che gli riconoscerà competenza, serietà e quello spirito di appartenenza non comune.

Da sempre rimasto legato al Corpo, con la nascita dell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco della Sezione di Milano, Rossini diventa Socio effettivo.

Oggi con i suoi raggiunti 93 anni, insieme al collega e Socio Angelo Gariboldi, sono i due più anziani della Sezione milanese.

La storia di Giacomo Rossini, insomma, rappresenta plasticamente come sport e lavoro possono spesso rappresentare un unicum senza mai travalicare i rispettivi confini ma portare a compimento quella simbiosi di cui Rossini è l’esemplare personificazione.

Nella foto il Socio Giacomo Rossini con la riproduzione di un elmo realizzato appositamente per lui a ricordo del suo pensionamento

Associazione Nazionale Vigili del Fuoco – CN

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