Nella serata di Venerdì 3 marzo u.s. abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare la toccante testimonianza del nostro collega e socio Matteo Spagnesi, relativa al suo intervento in Turchia a seguito del terremoto di intensità fino al grado 7.9 della scala Richter, in qualità di membro del contingente USAR, Urban Search And Rescue: specialisti nella ricerca dei dispersi e nel soccorso sotto le macerie, addestrati a fornire nell’immediato supporto vitale di base (Bls).

Supportato da alcune immagini, Matteo ha iniziato raccontando la sua evoluzione in ambito lavorativo, da semplice vigile del fuoco, fino a far parte della squadra di soccorso internazionale USAR.

Ci ha riferito di essere stato contattato alle 2 di notte, sulla base del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, per arrivare sui luoghi terremotati circa 16 ore dopo, illustrandoci la complessa operazione di reclutamento del personale, del carico di tonnellate di casse contenenti le più avanzate attrezzature sul C130, che sarebbe decollato dall’aeroporto di Pisa con un team composto da 50 vigili del fuoco, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento di Protezione Civile con destinazione aeroporto di Adana.

Il team si avvale anche di unità cinofile, esperti strutturisti e personale medico oltre agli operatori specializzati che hanno già lavorato in emergenze e scenari simili. La sua autonomia logistica permette di operare per circa sei giorni, ininterrottamente, nell’area assegnata in base alla pianificazione delle operazioni, con strumenti speciali come geofoni, robot, termocamere, search-cam. La struttura di coordinamento italiana, supportata da Cina, Gran Bretagna e Oman, ha consentito soccorsi più efficienti ed efficaci.

Sono sbarcati all’aeroporto di Adana, dove li attendeva un pullman che li ha portati nella città di Antiochia, lì sono giunti come primi soccorritori in assoluto, e immediatamente hanno potuto sentire le grida di richiesta di aiuto dei sopravvissuti intrappolati sotto le macerie.

Per farci comprendere meglio l’intensità del terremoto Matteo ci ha mostrato un breve filmato relativo a un ampio parcheggio, dove le poche autovetture in sosta sembravano galleggiare in un mare in tempesta, tale era il sussulto e l’ondeggiamento del suolo. Non ci ha fatto vedere alcuna immagine particolarmente cruda, ma si è commosso raccontandoci un difficile, quanto doloroso recupero di una bambina di otto anni ormai deceduta; purtroppo non poteva essere prelevata e disposta insieme alle altre salme, per cui l’hanno vegliata fino allo scadere del termine imposto da motivi religiosi.

Grazie a Matteo abbiamo toccato con mano e apprezzato la professionalità e la generosità dimostrate come sempre dai vigili del fuoco, in una situazione estremamente complessa e dolorosa, nella quale hanno aiutato la popolazione turca con grandissima umanità e senza risparmiarsi.

E quindi è con profonda gratitudine, che rinnoviamo a Matteo i nostri complimenti, insieme a tutti gli intervenuti che è riuscito a rendere partecipi del suo impegno, oltre al profondo coinvolgimento fisico ed emotivo, del bagaglio di ricordi, emozioni e turbamenti che tale esperienza porta con sé.

Il Presidente Leonardo Melani


Associazione Nazionale Vigili del Fuoco – CN

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