La sera del 9 ottobre del 1963, alle 22,39, un enorme blocco di terra di 400 metri cadde dal Monte Toc, provocando una frana di 270 milioni di metri cubi di roccia, che in circa un minuto scivolò nel lago artificiale ad una velocità di 100 km/h.
La massa di terra precipitata nel lago fu superiore all’estensione del lago stesso e provocò due gigantesche onde, alte più di 250 metri.
La prima raggiunge Casso ed Erto, risparmiando i due paesi per pochissimo, ma spazzando via alcune frazioni. La seconda, la più terribile, scavalcò la diga per finire nella valle del Piave, cogliendo in pieno la cittadina di Longarone dopo 4 minuti, provocando la morte di 1.917 persone, tra cui 487 bambini e adolescenti.
Tra i Vigili del Fuoco intervenuti da tutta Italia vi furono anche quelli cuneesi.
Domenica 8 ottobre 2023, in occasione del 60° anniversario del disastro del Vajont, i Comuni di Longarone, Erto e Casso, Vajont e Ponte nelle Alpi hanno organizzato la “Giornata dedicata ai Soccorritori del Vajont”, per ricordare l’importanza che ha rivestito l’opera dei Vigili del Fuoco e del volontariato durante gli eventi catastrofici.
Alla Giornata dedicata ai Soccorritori , sono intervenuti i massimi vertici del Corpo Nazionale e Vigili del Fuoco da tutta Italia, tra loro anche gli ex Pompieri cuneesi, oggi ottantenni: Salvatore Pelissero, Giacomo Tosello e Marco Barale. accompagnati dal Presidente della Sezione ANVVF Antonio Ammannato.Il sindaco di Longarone Roberto Padrin ha voluto offrire, a tutti i soccorritori di 60 anni fa, un attestato di riconoscimento per l’impegno e