8 Marzo Festa della Donna
Da anni ormai le donne dei Vigili del Fuoco sono diventate una realtà. Superando scetticismo e diffidenza sono riuscite via via a conquistare posti e incarichi di valore facendosi valere in qualsiasi mansione
di Giusy Federici
Per raggiungere l’obiettivo, entrare a far parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, chi volontaria in attesa di concorso e chi permanente, non hanno esitato a salire su una pertica, a nuotare in apnea o ad affrontare la scala italiana.
Hanno lavorato e lavorano sodo, alcune hanno fatto una lunga gavetta. Sfidano il fuoco, le alluvioni e le macerie.
Amano sentirsi utili, poter aiutare gli altri, nelle piccole realtà quotidiane, dall’ anziano che resta chiuso fuori casa fino alla grande calamità, dove il fine è cercare di salvare più vite possibili sotto un palazzo crollato.
Se il soccorso e il salvataggio sono l’essenza e l’esistenza stessa dei Vigili del Fuoco, per le donne che sempre più scelgono questo mestiere è un ulteriore valore aggiunto.
Per chi guarda dall’esterno, quello dei Vigili del Fuoco sembra un Corpo ancora esclusivamente maschile, vista anche la fatica fisica e psicologica che un lavoro del genere comporta.
Ancora oggi, nell’immaginario col- lettivo, il pompiere è circondato da un’aura di eroismo, è un po’ il guerriero del tempo antico trasportato nell’era contemporanea.
Nel mito c’è sempre qualcosa di vero, sia pure un retaggio di antiche paure come quelle dell’acqua e del fuoco e di conseguenti speranze in qualcuno che ci salvi…
nel CNVVF le donne avanzano…
Si dice che nei tempi incerti, di crisi di valori e società, gli uomini indietreggiano e le donne si fanno avanti. Nel Corpo dei Vigili del Fuoco gli uomini non si tirano indietro, mai, ma le donne avanzano comunque, felici e soprattutto consapevoli di quello che le aspetta, nel bene e nel male. Molte sono figlie di pompieri, quindi “giocano” in casa, altre provengono da situazioni diverse, ma il fine e la passione sono gli stessi.
Le donne, all’interno del Corpo, rivestono varie mansioni e hanno possibilità di carriera secondo il percorso scelto, dall’ufficio al caposquadra, dal comandante al vigile operativo. Ovviamente le prime a entrare sono quelle che hanno pagato una sorta di noviziato, le pioniere che hanno dimostrato ai colleghi maschi che non stavano lì solo per raccontarlo alle amiche o per il fascino della divisa, ma che avevano voglia di imparare e di rendersi utili.
in tutti i Team
Le donne nell’Associazione e nella vita dei Vigili del Fuoco
Il desiderio di fare il pompiere è rimasto solo un sogno, ma erano altri tempi. Da bambina lo chiedevo a mio padre e lui rideva, quel sorriso che solo un padre pompiere poteva avere. “Sei femminuccia”, mi diceva. E già, allora, la gonna impediva molte cose.
Ho continuato ad amare questo lavoro e nemmeno da troppo lontano, poiché da cinquant’anni sono felicemente sposata con un vigile del fuoco, senza contare tutti gli altri pompieri di casa, compreso mio figlio, che formano insieme a tanti altri la grande famiglia dei Vigili del Fuoco d’Italia.
In quella numerosa famiglia, che continua a restare unita con il collante dell’amicizia, della dedizione e della fraternità che ritroviamo nell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, ora ci siamo anche noi donne.
Ne facciamo parte attivamente, da anni, e siamo un po’ pompieri anche noi, per amore, per passione, per amicizia. Con tutti i limiti che ognuna può avere, cerchiamo di collaborare portando idee nuove.
Non ci limitiamo a seguire i mariti, ma camminiamo al loro fianco, accanto a loro nelle cerimonie, da quelle istituzionali a quelle più tristi, come l’ultimo saluto a colleghi o soci che purtroppo ci lasciano, ma che restano nei nostri ricordi. Molte socie, pur rimanendo sole, continuano a partecipare con entusiasmo alle attività. “Se non lo facessi, sentirei di tradire mio marito”, e queste parole dicono tutto.
Interveniamo con i nostri uomini alle iniziative che le varie sezioni propongono, dalle Pompieropoli all’informazione, nelle scuole e nei centri per anziani, sulla sicurezza in casa e fuori.
E si organizzano conferenze, tenute da medici specialisti su varie patologie, come riconoscerle, prevenirle
e affrontarle. Non si sa mai troppo ed è bello approfondire. Con un contributo volontario e personale, ma in nome dell’Associazione, partecipiamo a scopo benefico a manifestazioni a favore della ricerca o altro.
Né tralasciamo la parte ricreativa, che fa tanto bene al corpo e allo spirito con gite, pranzi, svago, vacanze e aggregazione amichevole, come avviene nei Raduni Nazionali, sempre in Regioni diverse e in splendidi luoghi.
Dove noi socie siamo felici di incontrarci e di fare altre amicizie, prendendo spunti una dall’altra per migliorare sempre: abbiamo adottato in pieno il comportamento dei nostri pompieri.
È emozionante assistere agli incontri di questi nostri “giovani ragazzi” che si abbracciano con calore e vera amicizia, ricordando i percorsi fatti insieme, la partecipazione al soccorso nelle grandi calamità e le notti fredde in tenda, con allegra nostalgia.
Molti dei loro racconti noi donne li conosciamo già, li abbiamo vissuti sul momento, quando da giovani raccoglievamo tutto ciò che i nostri uomini portavano a casa.
Non erano solo divise da lavare, ma le angosce per gli interventi più complicati, soprattutto quelli dove erano coinvolti bambini. In quei giorni a tavola l’appetito svaniva, ma cresceva il bisogno e la voglia di stare con i propri figli, magari viziarli un po’.
La moglie del Vigile del Fuoco sa che, pur con tutti i suoi difetti, lui è anche eccezionale nella sua semplicità e tutta
la famiglia può esserne orgogliosa. Durante i turni di servizio lei aspetta quella telefonata, che a volte tarda ad arrivare e mille pensieri oscurano la mente. Ma basta sentire la sua voce e la vita riprende a scorrere.
Auguro alle generazioni future, donne e uomini, di mantenere sempre la passione, la dedizione e la sensibilità per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e per la sua Associazione Nazionale.
Marisa Basilici Montesano
Benvenute